Hai mezzora o spesso neanche quella per preparare un provino su parte. Che cosa fai, rinunci siccome non hai il tempo di prepararti, magari con tanto di training autogeno, come vorrebbe il metodo Strasberg? A parte che io sono di una scuola opposta a questo tipo di training, che cosa fare in questi casi? Per me sarebbe da prendere e andarsene perché non si può recitare ciò che non si conosce. Serve tempo. Solo che tante volte non ce lo danno. Che facciamo?
Partiamo da ciò che non va fatto
evitate di leggere da subito il testo recitandolo perché ancora non conoscete nulla del personaggio e della sua situazione;
evitate anche di portarvi il testo dietro e di leggerlo davanti alla telecamera adducendo la giustificazione che non avete avuto il tempo di fare memoria;
non chiedete più tempo di quello che vi è stato concesso;
non prendetevela con l’assistente del casting director o della regia se vi legge le battute degli altri personaggi svogliato o scazzato.
Ora possiamo vedere, invece, ciò che è utile fare.
Una volta ricevuto lo stralcio della sceneggiatura organizzate il vostro lavoro a seconda del tempo che avete e magari impostatevi una mini-tabella di marcia. Ad esempio, se avete 30 minuti: con 5 minuti per la lettura, 10 per personaggio e scena, 10 per la memoria, 5 per provare.
Le prime due o tre letture del testo fatele nel modo più neutro possibile.
Cercate, poi, all’interno del testo le parole-chiave che più stimolano la vostra curiosità e cercate di collegarle nel modo più stringente possibile alla realtà del vostro personaggio. Cercate di capire: chi è, che vita può aver vissuto, quali sono i suoi obiettivi. Questo dovrebbe darvi un quadro.
Dopodiché cercate le due o tre emozioni che secondo voi il personaggio sta vivendo in quel momento facendo ben attenzione soprattutto a quella dominante perché se riuscite a viverla come si deve, senza fingere, il vostro provino sarà efficace. Se proprio non la sentite o la sentite poco cercate almeno di avvicinarvi ad essa e di dire il testo nel modo più vero possibile.
Questo lavoro preliminare dovrebbe darvi buone basi se si tratta del casting per una serie. Se invece è per il cinema date spessore al vostro personaggio individuando la sua maggiore contraddizione: il suo conflitto più evidente, il difetto che cerca di nascondere, ecc.
Solo ora leggete il testo con tutte le intenzioni. Se siete soddisfatti passate alla sua memorizzazione. La più aderente possibile. Non potete non avere buona memoria se volete fare gli attori. Io non ho buona memoria in generale ma quando leggo sceneggiature e copioni memorizzo subito. Sarà per la grande passione e la determinazione che tiro fuori in tali circostanze e che consiglio anche a voi di tirar fuori.
Giunti al momento della registrazione davanti alla telecamera guardatela in maniera fissa, state fermi (ma non ingessati), non gesticolate e non ammiccate. Ve lo dico perché sono tutti difetti che mi sono tolto, o mi sto togliendo, io per primo. Vi scrivo, infatti, questi consigli non da insegnante ma da attore con diversi casting alle spalle, diversi dei quali sono riuscito a superare. Non aggiungete premesse e non cercate giustificazioni. Fate quel che vi è stato chiesto di fare senza cercare di strafare.
Una volta finito non chiedete notizie sulla produzione o su eventuali chiamate. Salutate con cortesia e gentilezza, andate via e dimenticatevi di essere stati ad un casting. Solo dopo due o tre giorni fate mente locale su ciò che secondo voi ha funzionato e su ciò che, invece, non andava bene. Chiedete sempre pareri a chi è più esperto di voi e cercate di frequentare corsi e workshop di qualità. Provate e misuratevi con chi ne sa più di voi.
E se non avete nemmeno mezzora e ci viene addirittura chiesto di leggere e/o improvvisare sul momento? In questo caso fate subito mente locale a: chi sono, dove sono, cosa sto facendo come si fa in tutte le improvvisazioni che si rispettino di questo mondo. Nel modo più dettagliato possibile. Poi aggiungetevi due elementi:
-l’emozione dominante;
-una piccola caratterizzazione fisica del personaggio coerente con il suo stile di vita: un principio di balbuzie, occhi sgranati, ecc.
Senza però abbandonare la maggiore aderenza possibile alla verità di ciò che state dicendo e facendo. Cercate, però, di essere asciutti ed essenziali perché in questo caso il pericolo di strafare è ancora maggiore. Meno fate e meglio è.
Un ultimo consiglio è quello di imparare a realizzare le mappe mentali, così da poter avere in pochissimo tempo un’istantanea del vostro personaggio e della sua scena.