Il vetro ci serve spesso e può essere lavorato in diverse maniere. Il materiale di partenza è costituito da lastre in vari spessori e da tubi in diametri e spessori differenti; le lastre possono essere trasparenti, opali, argentate (specchi) e smerigliate. Tutto questo materiale si trova presso ogni vetraio. Le lastre fotografiche lavate con acqua bollente costituiscono un materiale particolarmente sottile, piano e privo di bolle.
Per non dover ricorrere sempre al vetraio per il taglio, ci procuriamo un attrezzo a rotella d’acciaio o a diamante, col quale possiamo anche ricuperare parzialmente vetri e specchi rotti.
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Appoggiamo la lastra su un piano non troppo duro (cartone di legno) e perfettamente piano, e con l’aiuto del righello facciamo scorrere il tagliavetro sulla superficie, esercitando una pressione modesta e tenendo l’attrezzo in un piano verticale, leggermente inclinato (fig. 873). Dopo un po’ di allenamento riconosceremo il suono particolare che corrisponde alla posizione ed alla pressione perfette. L’attrezzo taglia meglio se il vetro è leggermente ingrassato con olio o trementina; se il rumore è irregolare o intermittente, la rotella deve essere affilata o sostituita. La parte tagliata si stacca dal rimanente con un colpetto secco dato sopra lo spigolo del tavolo (fig. 874); strisce più strette possono essere staccate esercitando una leggera pressione su di esse ad una estremità, con il pollice e l’indice (fig. 875).
Per avere le dimensioni volute, dobbiamo tenere presente che la testina dell’attrezzo ha uno spessore di 1,5-2 mm; il taglio corre dunque spostato a destra rispetto al righello.
Talvolta il vetro non si spezza in tutta la lunghezza, lungo la linea incisa. In questo caso dobbiamo staccare le parti rimanenti con la pinza o con l’attrezzo stesso, che allo scopo ha alcuni tagli di varia larghezza.
Per tagliare il vetro secondo contorni rotondi occorre un attrezzo speciale che non vale la pena di costruire. Lastre sottili possono essere tagliate sott’acqua, senza pretese di precisione, con una forbice comune.